martedì 1 marzo 2011

la mia barwoman

... a te

a te che eri splendida, solare e semplice allo stesso tempo.
ricordo di te il sorriso, la gioia delle azioni quotidiane.
l'energia di un tuo abbraccio.

ora il dolore è troppo forte per non emozionarmi, ma di te cercherò di conservare l'immagine del tuo viso allegro.

ti ho dato poco, ti sono stato poco vicino.
la vita scorre sempre veloce, ma mai mi sarei aspettato che il non poterti essere più accanto come vorrei si sarebbe rivelato un così grande peso.

l'ultima volta che ci siamo incontrati ti ho visto spenta, consumata, eppure eri gioiosa, un abbraccio, fiumi di parole e poi dopo pochi minuti un altro abbraccio, l'ultimo che ho avuto modo di ricevere da te.
eppure non sarei mai arrivato a pensare, neppure nella peggiore delle visioni pessimistiche, che non ti avrei rivisto.

voglio pensare di te che ora sei felice come non lo eri da molto.
voglio saperti saltare da una stella all'altra, gioiosa come mi saltavi in braccio.
voglio vederti brillare su in alto, in quel cielo che ora guarderò molto più spesso, come tentativo di averti ancora qui.

mi manchi già.
mi manca il tuo profumo.
mi manca il tuo accento.
mi manca la tua allegria e il tuo modo di mettermi di buon umore.

mi manchi tu, mia cara amica Yana

l'oggi

dolore partorisce dalla tua carne
sangue sgorga dalle tue orecchie
il buio raggiunge i tuoi occhi

sei li, nel silenzio a tentare di sognare
sei li, nel dolore a tentare di lottare
sei li, nel fuoco a tentare di vivere

quando il dolore si fa troppo forte è facile scappare, è facile rinunciare alla lotta, è facile pensare all'impossibilità di raggiungere il traguardo. il dolore ti spegne lentamente, dall'interno. timidi raggi di sole ti donano forza, forza che ti fa sperare, ti fa pensare di reagire... ma reagire a cosa? non lo sai.

nel tuo silenzio provi ad urlare, ma non c'è fiato nei tuoi polmoni. provi a guadare oltre, ma non c'è luce all'orizzonte. provi ad udire soccorsi lontani, ma non c'è melodia nell'aria.

eppure vai avanti.
sperando nel domani, vivendo (o non vivendo?!?) il presente.

e gli angeli ridono

danza la luna, danzano le stelle.
ridono gli anziani, ridono gli amanti. gira il mondo, girano le vite e gli angeli sognano.
giochi si ripetono, giochi conquistano nuovi cuori e ringiovaniscono trasandate menti. soffia il vento, si inseguono due cavalli mentre salgono su verdi colline, pascolano in silenziose vallate e ridono, felici della loro libertà.
piange il bambino, strilla il gabbiano, il gatto insegue il cagnolino giocherellone. instancabili formiche scavano tane per l'inverno. e gli angeli sognano.
l'erba è mossa del soffio leggero della brezza, calpestata da biciclette fiammanti, eppure cresce, vive.
la pioggia cade, scivola nella terra, scava i torrenti, alimenta i laghi e poi evapora. torna a gonfiare le nuvole, ad attraversare il mondo con un lungo e continuo viaggio. e gli angeli sognano.
il tempo scorre, spesso troppo veloce, inafferrabile.
è notte, gli amanti dormono, il mondo dorme, ma poi è subito mattino, acqua che scorre e sei fuori. passi veloci e poi giù tra le rotaie nel tunnel. il giorno passa in fretta, subito è sera, presto è notte.
ma il cuore, invincibile seppur solo, sorride.
il cuore ricco di vita sa che oltre il proprio pensiero c'è altro, c'è passione, c'è colore, c'è amore.
e ride, e gli angeli ridono.

immagine romana

aria frizzante, aria fredda che cerca di penetrare la pelle delle mani e del viso mentre il sole splende alto passando l'atmosfera con l'aria apparentemente pulita e scalda gli occhi con le sue sfumature sulle facciate dei palazzi, ricche di passioni.

da pochissimo sceso dalla metro, fermata cavour... salgo a passo veloce verso via merulana passando per una stradina ricca di storia e fascino... la strada è poco trafficata, decentemente pulita... posso dedicarmi ad osservare il mondo che mi circonda!
ancora alcuni passi e poi due figure sgargianti, due ragazze armate di giubbetto sgargiante, paletta in metallo e scopa di rami da fattucchiera, si vedono scendere per la stessa strada da cui io salgo... le vedo ogni tanto fare strani movimenti, "scartano" come giumente nevrili...
si avvicinano, mi superano con le palette sollevate da terra e le scope strusciate dietro di loro...
ancora alcuni passi e la situazione si fa chiara nella mia mente: le "simpaticone" stavano scartando i residui delle passeggiate mattutine dei "migliori amici dell'uomo" che vengono accompagnati dai loro "padroni" a "liberarsi" per strada, senza pudori...

ok, torno al mio passo veloce con sguardo rivolto a terra... lo slalom è la mia prossima attività...

passioni

attimi in silenzio con la mente che corre veloce ad immaginarti sotto quell'armatura sporca.
l'idea di te, l'idea di noi, l'idea di te e me con il cuore a pezzi.

ti vedo, passeggi in cima ad una duna, con il caldo vento del deserto che ti muove i capelli...
il sorriso tocca veloce le tue labbra e mostra la tua candida anima al mondo.

mille violini cantano tra i raggi del sole che baciano il tuo mantello bianco.
una rosa tra i capelli mentre il profumo dello speziato tè verde invade i nostri sensi.

saltellanti pensieri

"io non mi sento italiano, ma, per fortuna o purtroppo, lo sono"
così cantava gaber e così canto io stasera nella mia testa, saltellando tra un sogno e un pensiero, saltellando tra uno zapping on tv e una serie di canzoni al pc con la tv resa scatolone nero visto lo scarno palinsesto...

fuori c'è bufera, gli elementi giocano tra loro in una rumorosa danza. il vento alza le gonne delle nuvole mentre queste rilasciano tantissima pioggia che lava via lo sporco dalle strade, dai palazzi, dai giardini. saette bucano il cielo, scendendo verticali per poi curvare e correre quasi orizzontali come a solleticare i piedi delle nuvole mentre rumorosi tuoni fanno tremare le mura più rigide...
il clima giusto per provare ad addormentarsi sereni... per provare a chiudere gli occhi con un sorriso e risvegliarsi domani mattina, magari con il sole e l'allegria sulle labbra, pronti a respirare una roma ripulita, una roma ricca di colori freschi, ancora non intaccati da polveri sottili e smog, una roma non ancora imbrattata dal frenetico calpestare dei suoi cittatini e dei suoi turisti.

intanto il brano nella mia mente non è più quello di gaber, ma un duetto tra ella fitzgerald e count basie mentre interpretano la splendida "dream a little dream of me" che le mie dita hanno scelto di farmi assaporare tra i tanti brani a loro disposizione... questa canzone è magica per me... in tutte le sue interpretazioni, in tutte le sue varianti... chiunque prova ad interpretarla con un minimo di passione, ci riesce benissimo perché sono le parole ad essere magiche, è la melodia che ti rapisce e ti porta con se.

intanto gli elementi hanno smesso di giocare, si sono messi anche loro in ascolto... qualche tuono prova a fare uno scherzo, ma poi subito si ferma e si fa rapire anche lui dal sogno di questa musica...

e la mente è ad un passo dallo sprofondare negli angosciosi e soliti problemi, ma si ferma. sospesa a mezz'aria. stasera no, stasera si va a dormire con il sorriso.

buonanotte, mondo

sospiri

sei nella mia mente, eppur non hai ancora spesse radici nel mio cuore.
sei nei miei occhi, eppur ben nascosta alla vista.
sei in me, eppur non sono sicuro che tu sia vera.

per te

un fiore,
un sorriso,
un timido raggio di luna...

per te

diavoli nella mente

il coraggio di seguire i sogni, il coraggio di avere dei sogni.
"violet" sta solo trasferendosi a 42 miglia da casa sua, non è però la distanza ad essere una scelta coraggiosa, ma il drastico cambiamento di vita.
lascia un papà, amici, un lavoro da cameriera per cercare il successo, per far conoscere le sue canzoni, per far conoscere la cantautrice che è in lei.
tutto questo e molto di più ne "le ragazze del coyote ugly", un film che ho sempre adorato forse per la sua storia ambientata nella mia bella New York, forse per la mia ricerca di coraggio, ricerca di sogni!

ho alcuni ricordi di sogni nella mia infanzia, tutti messi a tacere troppo presto, perché?
in passato mi dicevo che i "fatti della vita" avevano allontanato dal mio spirito fin troppo razionale tutti i sogni.
poi però gli anni passavano ed io continuavo a fuggire dai miei sogni. continuavo a vivere giorno dopo giorno con solo il fine ultimo di vivere.
ora penso che questo mio fuggire è solo dovuto a mancanza di coraggio.

oggi non trovo in me grossi sogni. spero di arrivare alla fine del mese, spero di trovare la felicità qualunque faccia possa avere, spero di svegliarmi domattina con il sorriso sulle labbra.

se però potessi usare un telecomando per fare zapping nelle mie possibili vite, mi soffermerei su quella che mi vede abitare ai bordi di central park, magari nel west side. gestire un pub sulla quinta strada dove ogni sera suonano un paio di gruppi dal vivo e allevare cavalli dall'altro lato del famoso ponte...

semplici sogni abbandonati in partenza per, forse, mancanza di coraggio.